Antica Fiera di San Gregorio 2021: disposizioni in relazione al quadro epidemiologico

“L’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero garantite rigorose misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. L’attuale quadro a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica, uniti all’elevata incidenza, impongono comunque incisive misure restrittive”. Sono le raccomandazioni messe in evidenza dall’Istituto Superiore di Sanità nel report sull’andamento della pandemia di Covid-19 pubblicato il 5 febbraio scorso. Un report che prende in considerazione il periodo compreso tra il 25 e il 31 gennaio, durante il quale i casi registrati in Emilia-Romagna sono stati 7671, con una incidenza di 171.84 per 100.000 abitanti. La provincia di Rimini, in particolar modo, presenta uno dei valori di incidenza più alti della Regione Emilia – Romagna, con un dato superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti sempre nel periodo di riferimento (25-31 gennaio).

Ai numeri riguardanti la situazione epidemiologica si sommano quindi altri due fattori, ovvero la proroga dello stato di emergenza fino al mese di aprile e le disposizioni riguardanti le Regioni inserite nella cosiddetta ‘zona gialla’, come appunto l’Emilia – Romagna. Il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri vieta lo svolgimento di sagre e fiere di qualsiasi natura all’interno della zona gialla. Sempre l’ISS, nell’ultimo report, conferma “la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone”, ribadendo che “è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo”. Considerato dunque il quadro sanitario migliorativo ma in continua evoluzione e potenzialmente soggetto a peggioramenti dipinto dall’Istituto Superiore di Sanità e le raccomandazioni a mantenere la guardia alta e ad adottare tutte le azioni necessarie a limitare e contenere il più possibile il contagio, preso atto delle limitazioni contenute nell’ultimo Dpcm (che non potranno essere cambiate fino al 5 marzo prossimo), si è ritenuto opportuno, tanto per l’effettiva impossibilità legale quanto per un obbligo morale a tutela e salvaguardia della salute dei cittadini morcianesi e della Valconca, di procedere all’annullamento dell’edizione 2021 dell’Antica Fiera di San Gregorio. Il Comune di Morciano di Romagna aveva già dal mese di dicembre attivato tutte le procedure necessarie alla riorganizzazione della manifestazione tenendo conto delle nuove misure in materia di sicurezza e distanziamento, predisponendo un modulo di preadesione riservato agli operatori economici e avviando i conseguenti iter. L’attuale situazione sanitaria e normativa non lascia però all’amministrazione comunale altra possibilità che quella di revocare lo svolgimento dell’evento. Una decisione sofferta ma doverosa ed inevitabile, specialmente nei riguardi dei soggetti più fragili da un punto di vista sanitario e in linea con quelle che sono le prescrizioni dell’autorità sanitaria nazionale per il contenimento della pandemia. A ciò si aggiunge un altro aspetto, quello gestionale. Anche ipotizzando una revoca del divieto di svolgimento di fiere e sagre all’interno del prossimo Dpcm (6 marzo), non vi sarebbero infatti i tempi necessari dal punto di vista logistico per consentire la piena operatività di San Gregorio.

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